A un anno dalla tragedia di Cutro, la Società di San Vincenzo De Paoli di Roma dona a Papa Francesco un inginocchiatoio realizzato con il legno del barcone naufragato.
Il 28 febbraio 2024, a un anno dal tragico naufragio di Cutro in cui persero la vita oltre 90 migranti, la Società di San Vincenzo De Paoli – Consiglio Centrale di Roma, ha donato a Papa Francesco un inginocchiatoio realizzato con il legno del barcone naufragato sulla spiaggia di Cutro.
L’idea è nata dall’ingegnere Guglielmo Zamparelli, collaboratore della San Vincenzo, che ha progettato l’inginocchiatoio recuperando personalmente il legno dal barcone naufragato sulla spiaggia di Cutro. È stata poi realizzata dall’artigiano Alireza, un profugo iraniano ospite della San Vincenzo De Paoli.
«Dare forma all’inginocchiatoio — ha spiegato Alireza — è stata per me una testimonianza d’amore, un modo per ricordare chi perde la vita in queste e in altri terribili sciagure».
«Addolorati da questa tragedia — ha raccontato Giuliano Crepaldi presidente del Consiglio Centrale di Roma dell’associazione caritativa – abbiamo pensato a come offrire un segno di solidarietà e di vicinanza. Il tema dei profughi, del resto, è per noi prioritario perché operiamo in un’organizzazione che si occupa di accoglienza e integrazione di coloro che, in fuga dalla guerra, dalle persecuzioni e dalla fame, sono stati costretti ad abbandonare il loro Paese d’origine».
Una promessa del Papa
Papa Francesco ha accolto con favore il dono dell’inginocchiatoio e ha promesso di donare a tutte le diocesi italiane altri inginocchiatoi costruiti con i legni dei barconi carichi di migranti.
Anche il cardinale Zuppi e l’arcivescovo Perego, presenti all’udienza con Papa Francesco, hanno accolto con favore l’impegno di donare inginocchiatoi alle diocesi italiane.
Per approfondire leggi l’articolo completo realizzato dall’Osservatore Romano
https://www.osservatoreromano.va/it/news/2024-02/quo-049/dalle-lacrime-un-simbolo-di-speranza.html
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